PROFONDE RIFORME PER ATTUARE UNA NUOVA POLITICA ECONOMICA NEL NOSTRO PAESE

di Riccardo Terzi

Chi voglia oggi fare un discorso politico concreto e rispondente agli interessi reali del Paese, e dei lavoratori in primo luogo, deve rendersi conto della grave situazione di crisi nella quale si trova la società italiana e deve domandarsi quali possano essere le relazioni sul terreno economico e su quello politico.

Senza questo riferimento preciso alla realtà, la discussione politica diventa vuota, diventa una contrapposizione astratta di formule e non si ottiene ciò che in questo momento è essenziale; la mobilitazione unitaria delle grandi masse lavoratrici per il raggiungimento di obiettivi chiari e immediati, per l’attuazione di una svolta nella realtà politica dei Paese.

Di fronte alla gravità e all’empiezza dalla crisi, non possiamo limitarci a dire: ecco questi sono i frutti dello sviluppo capitalistico; è invece nostro dovere indicare una via d’uscita, una prospettiva, uno sbocco politico da costruire attraverso la lotta e la mobilitazione dei lavoratori.

Il compito è difficile, ma proprio per questo richiede un nostro impegno severo, uno sforzo di elaborazione e di azione che sia adeguato alla gravità dei problemi.

In che cosa consiste la crisi della società italiana? Anzitutto nel fatto che sino ad ora lo sviluppo dell’economia nazionale è stato guidato degli interessi egoistici delle grandi concentrazioni monopolistiche. E stato quindi uno sviluppo distorto, squilibrato, che ha trascinato con sé un grande spreco di risorse materiali ed umane, e ha lasciato vasti settori della società italiana nell’arretratezze, in uno stato quasi irrimediabile di stagnazione e di miseria.

La corsa sfrenata ai consumi individuali, con la quale i grandi gruppi capitalistici si assicuravano enormi margini di profitto, ha ormai toccato il culmine, e ad essa subentra d’improvviso l’austerità e il sacrificio, che dovrebbe servire a scaricare sulla classe operaia i costi della crisi.

E nel contempo, sempre più grave appare la situazione del Mezzogiorno e di altri settori depressi; sempre più urgente la necessità di una riforma nell’agricoltura.

La crisi attuale è la crisi di quel modello di vita che i gruppi capitalistici hanno presentato come l’espressione più alta della civiltà umana, e che in realtà ha significato, per la grande maggioranza, una situazione di crescente sfruttamento.

La coscienza delle necessità di una diversa via di sviluppo, di una nuova politica economica basata su profonde riforme sociali, si fa strada nei diversi strati della popolazione, nelle loro organizzazioni sindacali e politiche.

È per questo, per la minaccia di questa presa di coscienza anticapitalistica, che i gruppi dominanti ricorrono nuovamente a una strategia di tensione, cercando di provocare una situazione di allarme, di incertezza e di paura.

Di fronte alla gravità di questi problemi, l’attuale governo di centro sinistra si è rivelato debole e inadeguato, incapace di imboccare con coraggio una via di autentico rinnovamento.

Noi non dimentichiamo l’importanza che ha avuto quella svolta politica che ha portato alla caduta del governo Andreotti e non sottovalutiamo il pericolo tuttora esistente, di una nuova alleanza delle forze di destra. Per questo la nostra opposizione nei confronti del governo Rumor ha un carattere nuovo e costruttivo.

Ma – questo è il problema centrale – si tratta, dopo aver fatto quel primo passo, di andare avanti con decisione, di rispondere ai ricatti e alle minacce dei gruppi dominanti con una politica di larga unità democratica, si tratta quindi di stabilire con l’intero movimento operaio un rapporto nuovo di confronto e di collaborazione.

Ciò è necessario per uscire dalla crisi, e ciò può essere inteso da tutti coloro che non vogliono tornare indietro, che vogliono evitare al Paese nuove lacerazioni e pericoli reazionari; non è un caso che da varie parti si guardi oggi al PCI e alle sue proposte politiche con interesse, riconoscendo al nostro partito una funzione essenziale alla realtà democratica del Paese.


Numero progressivo: G41
Busta: 7
Estremi cronologici: 1973, dicembre
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “Nuova Sesto”, dicembre 1973