I CANDIDATI DEL PCI

di Riccardo Terzi, senza firma

Le Federazione milanese del PCI ha già comunicato la lista dei candidati per le prossime elezioni politiche.

È questo il risultato di un lungo lavoro, nel corso del quale sono state consultate tutte le organizzazioni di base del partito e sono state prese attentamente in esame le numerose proposte dei compagni.

La lista dei candidati, con la quale il nostro partito si presenterà alle elezioni, rappresenta fedelmente le natura del partito. Non è un elenco di notabili che aspirano alla carriera parlamentare, ma è invece un insieme di uomini, i quali nel loro complesso esprimono la realtà del partito comunista, la sua presenza nei diversi settori della società, il suo intervento intorno alle molteplici questioni della vita politica italiana.

Accanto ad un numero consistente di dirigenti operai delle maggiori fabbriche milanesi e delle organizzazioni sindacali, vi è la presenza di impiegati, di tecnici, di uomini di cultura, di professionisti. Certamente, anche nella altre liste, ci sarà, più o meno, una certa “rappresentanza” delle diverse categorie sociali. Ma a nessuno può sfuggire la differenza di sostanza che esiste fra la nostra lista e le altre. Nella lista comunista il candidato operaio non è l’eccezione, non ha la funzione del fiore all’occhiello, che, una volta usato, sarà poi messo da parte, ma, al contrario, anche nella competizione elettorale il Partito Comunista vuole confermare il suo carattere di classe, di partito dei lavoratori.

E gli intellettuali si presentano, nelle liste del partito, non tanto per i loro titoli accademici, ma per le scelte politiche che hanno compiuto e per le battaglie democratiche che hanno combattuto. Prendiamo l’esempio del Prof. Mattalia: non è soltanto un uomo di cultura e un educatore, ma è il protagonista di una coraggiosa battaglia politica contro l’autoritarismo della scuola, al fianco del movimento degli studenti, è il preside che si rifiuta di affidare la tutela dell’ordine del suo liceo ai manganelli della polizia, e che ha avuto fiducia nella maturità è nell’intelligenza degli studenti.

Dirigenti delle lotte operaie e intellettuali d’avanguardia concorrono così a formare una lista che rappresenta le forze migliori del Paese, le forze che si battono per un progresso democratico effettivo e senza limitazioni.

Vi è un altro aspetto importante da sottolineare nel lavoro per la formazione delle liste: i comunisti hanno fatto compiere un nuovo passo in avanti alla politica unitaria, hanno saputo coordinare in una comune battaglia le esperienze, anche diverse, di tutte quelle forze che oggi intendono svolgere un ruolo di opposizione di sinistra.

Questa politica unitaria si è espressa nell’accordo per i collegi senatoriali con il PSIUP, con i socialisti indipendenti che hanno aderito all’appello di Parri, con singole personalità di rilievo, come l’ex-segretario regionale delle ACLI Albani, e con esponenti della Resistenza come Franco Antonicelli e Galante Garrone.

Si tratta dunque di un vasto fronte unitario, che ha tutte le carte in regola per potersi porre come alternativa al centrosinistra e che può esercitare una grande pressione ideale su tutte le altre correnti politiche di sinistra.

I teorici del centro-sinistra, che avevano predicato l’isolamento dei comunisti, sono ora costretti a cambiare gioco, a riconoscere, allarmati, la vasta influenza che il nostro partito ha saputo esercitare con la sua coerente battaglia di opposizione, con la sua ferma denuncia degli errori del centro-sinistra.



Numero progressivo: G109
Busta: 7
Estremi cronologici: 1968, 22 marzo
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “Nuova Sesto”, 22 marzo 1968