IL CENTRO-SINISTRA SPARA E PIANGE

I fatti di Avola

di Riccardo Terzi, senza firma

Finalmente dopo laboriose trattative, sta nascendo un nuovo governo, guidato dal tandem Rumor-Nenni, due uomini che brillano per la loro popolarità.

Lo Stato democratico è salvo: socialisti e democristiani continueranno a sacrificarsi nell’interesse della nazione. A questo governo noi auguriamo una vita breve e ingloriosa perché esso esprime gli interessi delle classi privilegiate e rappresenta una sfida provocatoria nei confronti della volontà di rinnovamento che anima il Paese. Ci sembra significativo che la nascita di questo nuovo pasticcio governativo sia stata accompagnata dai fatti drammatici di Avola, dall’eccidio dei due braccianti siciliani che lottavano per una vita più umana. Questi fatti hanno dimostrato con chiarezza una cosa: che lo Stato è un mezzo di repressione asservito agli interessi della classe dominante.

Nonostante l’ipocrita riprovazione che è venuta anche dai partiti governativi, nonostante tutte le chiacchiere sui valori della democrazia non possiamo più prestare fede a chi non ha mai dimostrato di voler davvero, con i fatti, modificare la realtà del rapporti sociali.

Se vogliamo affrontare con serietà, e non in modo retorico, i problemi che sono sollevati dal dramma di Avola, dobbiamo allora domandarci quale deve essere la funzione dello Stato, quali i suoi rapporti con i cittadini. Non può certo bastare la rimozione di un prefetto o qualche vaga parola di commiserazione.

Sotto accusa non è soltanto la polizia, ma è tutto il sistema di potere creato dalla classe dirigente, quel sistema cosiddetto “democratico” che i vari governi di centro-sinistra si propongono invece di difendere e di rafforzare. La polizia non è che lo strumento, il braccio armato della borghesia. Noi chiediamo il disarmo della polizia, e questo sarebbe già il primo passo. Ma poi bisogna andare più in là, bisogna colpire gli interessi di classe che stanno dietro alla violenza poliziesca, bisogna colpire la logica del profitto, la quale ispira tutta l’azione delle forze dell’ordine e dell’apparato dello Stato. Bisogna fare quello che il centrosinistra non vuole fare: imprimere a tutta la vita politica italiana una svolta, così che la democrazia cessi di essere una vuota frase d’occasione e divenga invece l’espressione reale della volontà delle masse.

Tutte le lamentele sul distacco fra lo Stato e i cittadini, sul disinteresse per la politica, non hanno senso se non si prende atto che lo Stato “democristiano” ha agito non nel nome dell’interesse generale, ma dei privilegi privati. Il distacco dalla politica c’è perché i cittadini sentono che lo Stato non è cosa loro, ma è anzi una potenza ostile pronta ad intervenire contro i loro interessi, per reprimere le loro aspirazioni. Quando questa azione repressiva giunge fino alla tragedia, allora si leva qualche voce di protesta. Ma, non dobbiamo dimenticare, la repressione è un metodo, e il modo normale di agire delle forze dell’ordine, che sono sempre schierate dalla parte dei padroni, della parte dei privilegi, a sostegno delle forze reazionarie.

Per questo, non ci rallegra la resurrezione del centrosinistra, ma anzi ci prepariamo fin d’ora a combattere contro questo nuovo governo. Non è problema nostro quello della ripartizione dei ministeri tra demartiniani e tanassiani, tra dorotei e basisti. È problema nostro invece, e questo è capito dalla grandi masse, quello della lotta aperta per spezzare il sistema di potere su cui si regge la borghesia, per conquistare una democrazia nella quale si riconoscono come protagonisti gli operai e i contadini.


Numero progressivo: G83
Busta: 7
Estremi cronologici: 1968, 13 dicembre
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “Nuova Sesto”, 13 dicembre 1968