LA NOSTRA CAMPAGNA CONTRO LA SFIDUCIA

Impegnate tutte le energie del Partito

di Riccardo Terzi

Siamo ormai alla conclusione della campagna elettorale, e possiamo dire che il partito ha saputo ancora una volta esprimere una grande capacita di lavoro, una mobilitazione adeguata, un impegno all’altezza della situazione.

L’obiettivo fondamentale a cui abbiamo teso è stato quello del collegamento più ampio con i cittadini, e ciò è avvenuto nella preparazione del lavoro elettorale, con la consultazione di massa sui programmi e sul candidati. Questa medesima impostazione è stata alla base della nostra campagna elettorale: un confronto aperto con i cittadini; un impegno concreto sui diversi temi, politici e amministrativi, un’azione volta a, fare di questa campagna elettorale, un fatto democratico di massa, e non invece quella disputa meschina di piccole ambizioni personali a cui in gran parte si riduce l’attività e la propaganda di altre forze politiche.

Nel corso di queste settimane, il partito ha acquistato una sempre più chiara coscienza della posta in gioco, del valore politico di queste elezioni. Il punto di riferimento è la svolta del ‘75, quel mutamento profondo che ha consentito di rompere la centralità democristiano e di affermare il ruolo di governo del nostro partito e della sinistra. La questione da decidere con il voto dell’8 giugno è appunto la possibilità di tenere aperto questo processo di cambiamento, di impedire la rivincita della DC e delle forze conservatrici. Nonostante i luoghi comuni ricorrenti sul “riflusso”, sulla diffusione di rapporti di sfiducia e di indifferenza, dobbiamo ritenere che la spinta al cambiamento non è venuta meno, non è stata assorbita, che ancora possiamo contare su una grande maturità politica del paese e delle masse fondamentali del popolo.

C’è chi tenta di alimentare la sfiducia e la rinuncia, ma sempre più numerose si levano le voci contrarie alla tesi assurda dell’astensione, ed ogni sforzo deve essere fatto in questi ultimi giorni perché non vada perduto nessun voto, perché la protesta e la volontà di cambiamento si esprimano in modo chiaro, con un voto a sinistra, con un voto che si contrapponga all’arroganza di potere della Democrazia Cristiana.

A Milano in modo particolare la battaglia politica si presenta impegnativa ed aspra, perché la DC milanese, che in tutti questi anni ha condotto un’opposizione faziosa e demagogica alle Giunte di sinistra, si è qualificata, con le liste e con una impostazione politica della campagna elettorale, come una, forza di desira, che punta ad una rivincita e che tenta di liquidare il processo di cambiamento che si è avviato con il voto del 15 giugno. Occorre battersi con grande decisione perché Milano non sia riconsegnato alla DC di Mazza e dei “preambolisti”, e per questo obiettivo è di grande valore l’unità delle sinistre, la volontà comune dei comunisti e dei socialisti di proseguire nella esperienza delle giunte di sinistra, l’impegno a cercare nuove alleanze, ad allargare il fronte dello schieramento democratico e progressista.

È evidente, inoltre, che il significato politico di questa elezioni è dato da alcune grandi questioni generali: il giudizio sul governo, i problemi della politica internazionale, la lotta al terrorismo, la necessità di far luce sul caso Donat Cattin e sul ruolo che in esso ho avuto il presidente del Consiglio. Non occorre qui ripetere posizioni e giudizi che sono noti e che con grande chiarezza il nostro partito ha espresso in questi giorni. Da tutto ciò discende la necessità e l’urgenza di una svolta politica, per impedire che si realizzi una stabilizzazione moderata, un ritorno al clima e ai metodi del centrosinistra. Proprio perché le elezioni dell’8 giugno hanno questo significato complessivo, amministrativo e politico, e su di esse si gioca gran parte della prospettiva futura, un ultimo eccezionale sforzo deve essere compiuto in questi giorni per entrare tra contatto con le grandi masse, per conquistare nuovi consensi, per mobilitare nuove forze.

È significativo e importante che in questa battaglia elettorale abbiamo potuto contare, più che nel passato, sull’apporto originale e autonomo di numerosi indipendenti, rappresentativi di una realtà sociale e democratica che può avere un ruolo sempre più rilevante sulla scena politica del nostro paese. Con loro abbiamo avuto un rapporto di collaborazione leale, che pensiamo debba proseguire e svilupparsi ulteriormente anche dopo la scadenza elettorale.

La battaglia di questi giorni non ha, quindi, solo un carattere di partito: è una battaglia per la democrazia, per il progresso, per una condizione umana e civile più avanzata. Intensifichiamo il nostro impegno in queste ultime ore, con la fiducia nella possibilità di un risultato positivo, con la convinzione che ciascuno può e deve contribuire con il proprio lavoro, che anche in questo, nello spirito di sacrificio e nella passione politica disinteressata, i comunisti si distinguono dagli altri, e sono la forza essenziale nella vita democratica del Paese.


Numero progressivo: G23
Busta: 7
Estremi cronologici: 1980, 7 giugno
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “L’Unità”, 7 giugno 1980