LIBERTÀ

Presentazione della Festa di LiberEtà di Reggio Emilia, maggio 2012

di Riccardo Terzi

La prossima Festa nazionale di Liberetà, che si svolgerà a Reggio Emilia il 24 e 25 maggio, sarà dedicata al tema della libertà. È una parola complessa e impegnativa, ricca di significati, e anche di travisamenti e di manipolazioni. Per riscoprire il suo valore autentico e originario, dobbiamo indagarla nelle sue lontane origini storiche, nell’antica civiltà greca, dove per la prima volta prende corpo l’idea della democrazia, di un ordinamento politico liberamente scelto dal popolo.

Il concetto di libertà nasce come un concetto politico, che riguarda la forma e le regole della nostra convivenza, il modo in cui si organizzano le relazioni sociali. In questo suo significato, la libertà non è una dimensione individuale, privata, ma sta ad indicare la libera partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica, ed essa implica quindi un rovesciamento delle forme autoritarie di dominio, di tutte quelle strutture del potere che non sono legittimate dal consenso e che si reggono solo con l’imposizione della forza.

Tutta la storia umana è attraversata da questa continua tensione tra libertà e dominio, tra partecipazione popolare e oppressione autoritaria, ed è questa una battaglia mai definitivamente conclusa, che ha bisogno sempre di essere ripresa e rilanciata, per mettere sotto controllo il potere e per impedire la sua degenerazione, per impedire che si apra una frattura tra governanti e governati.

Nella situazione attuale, mentre la democrazia sembra essere ormai un punto di arrivo consolidato, in realtà essa è continuamente minacciata da spinte autoritarie o tecnocratiche, che tendono a restringere gli spazi della partecipazione. Per questo, parlando della libertà parliamo in realtà di un processo di “liberazione”, che deve essere continuamente perseguito con il massimo di coerenza e di radicalità. E oggi l’idea di libertà si è arricchita, perché essa non significa solo libertà politica, eguaglianza davanti alla legge, ma significa attuazione dei diritti sociali per rendere effettiva, come prescrive la nostra Costituzione, la partecipazione di tutti, con pari dignità, all’insieme della vita sociale.

La battaglia per la “liberazione” deve quindi investire i contenuti concreti della nostra vita, nel lavoro, nelle relazioni sociali, nell’accesso alla conoscenza, nella distribuzione del reddito, per dare alla libertà un fondamento, per mettere cioè le persone in grado di gestire in autonomia il proprio progetto di vita, senza subire nessuna forma di discriminazione e di esclusione. È questa la grande sfida della modernità: la costruzione di una cittadinanza universale e inclusiva, basata sull’eguaglianza dei diritti e sul pieno riconoscimento della dignità della persona.

Su questa strada, sono evidenti i progressi storici realizzati, ma sono altrettanto evidenti i ritardi, i problemi irrisolti, e i possibili arretramenti. Mettendo al centro il tema della libertà non intendiamo dunque fare un’operazione celebrativa o retorica, ma indicare la via di una iniziativa e di una lotta, perché la libertà sia davvero un patrimonio comune, una condizione di vita nella quale ciascuno si possa pienamente realizzare e possa responsabilmente partecipare a tutte le decisioni che incidono sulla nostra convivenza e sul nostro comune destino.



Numero progressivo: D13
Busta: 4
Estremi cronologici: 2012, maggio
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Stampa da file PC
Tipo: Relazioni
Serie: Scritti Sindacali - SPI -
Note: Si è scelto di collocarlo tra gli Scritti Sindacali per il contesto in cui è inserito, ma il contenuto del discorso è prevalentemente politico
Pubblicazione: Pubblicato in “Riccardo Terzi. Sindacalista per ambizione” col titolo “Libertà”, pp. 235-236