MILANO: TEMA OBBLIGATO LE LOTTE OPERAIE

di Riccardo Terzi – segretario del Comitato cittadino di Milano

Per tutte le forze politiche milanesi il tema obbligato della campagna elettorale è quello dell’atteggiamento da assumere nei confronti delle lotte operaie e degli obiettivi che esse hanno posto.

Dall’inizio delle lotte contrattuali, nell’autunno scorso, sino ad oggi, senza alcuna soluzione di continuità, tutta la realtà politica milanese è stata dominata e caratterizzata dallo sviluppo di un vasto e unitario movimento di lotta, che ha interessato tutte le categorie dei lavoratori. La campagna elettorale, in questa situazione, assume necessariamente il carattere di una verifica politica intorno ai problemi sollevati, in tutto questo arco di tempo, dai lavoratori e dalle loto organizzazioni.

Ora la posizione di tutte le forze moderate, dalla DC al PLI, dai socialdemocratici ai repubblicani, pur non essendo sempre stata chiara e rettilinea, si è venuta sempre meglio delineando in questa ultima fase della campagna elettorale, come una posizione di chiusura conservatrice e di attacco aperto al movimento operaio.

L’argomento centrale di tutta razione propagandistica di questi partiti è la denuncia dei pericoli che possono venire dall’ulteriore sviluppo delle lotte sindacali per l’ordine e per l’equilibrio della intera società; e, da questo punto di vista, essi si presentano all’elettorato come forze politiche impegnate a ristabilire l’equilibrio sociale, ponendo un freno all’azione rivendicativa delle masse.

Ciò che appare più grave, in questa linea delle forze politiche moderate, è la tendenza a creare, ricorrendo anche ad azioni provocatorie e servendosi dello squadrismo fascista, un clima di tensione e di allarmismo a drammatizzare la situazione, per rendere così più credibile l’appello all’ordine minacciato e alla difesa della autorità dello Stato. Con questa linea, i partiti della borghesia si propongono evidentemente di indebolire le alleanze costruite dalla classe operaia nel corso delle lotte, di recuperare all’interno della loro sfera d’influenza le forze piccolo borghesi ancora esitanti, usando a questo fine l’arma della paura e dell’allarmismo.

La nostra risposta a queste argomentazioni degli avversari deve essere puntuale e deve essere fondata anzitutto sul l’individuazione delle cause reali da cui vengono le tensioni sociali nel nostro paese. Rovesciando il ragionamento dei partiti della borghesia, occorre dire che solo sulla base di una nuova giustizia sociale e nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori, potrà essere instaurato un vero ordine sociale. Bisogna dunque dare una risposta ai problemi, agli obiettivi di riforma indicati dal movimento operaio, bisogna dire nel concreto quale politica si intende realizzare.

Se noi riconduciamo il confronto elettorale su questo terreno, che è quello reale, allora tutto il polverone propagandistico dei partiti moderati si dimostra per quello che è, come un espediente propagandistico per sfuggire alle questioni concrete e per offuscare il significato della prova elettorale.



Numero progressivo: G58
Busta: 7
Estremi cronologici: 1970, 29 maggio
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagine rivista
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “Rinascita”, 29 maggio 1970