UN BILANCIO CRITICO

Non aiuta la chiarezza dell’analisi e la precisazione di un’incisiva risposta alla crisi del partito la decisione della sinistra DS di partecipare ad una confusa aggregazione, che mette insieme diversi gruppi e spezzoni di correnti, secondo una logica che sembra più dettata dalle convenienze del controllo del partito che non da un comune progetto politico. Non si crea così una nuova sintesi politica, una saldatura efficace delle necessità dell’innovazione e di quelle del radicamento sociale, ma si protrae una condizione di ambiguità e di indeterminatezza.

In occasione del congresso del Lingotto la mozione della nuova sinistra ha avuto il merito di lanciare un tempestivo segnale di allarme sullo stato di salute dei DS. Le ragioni di questo allarme stavano nella fragilità della cultura politica, nella debolezza dei riferimenti sociali e nel collasso della struttura organizzativa. Il vago trionfalismo del Lingotto non poteva certo rimuovere questi dati strutturali della nostra crisi, anche per il carattere del tutto eterogeneo della maggioranza politica che in quella occasione si era costituita. Ben presto si è avuta la riprova della crisi della sinistra con le elezioni regionali, e il rifiuto di una seria discussione politica dopo il voto ha ulteriormente aggravato la situazione.

Ora, dopo la sconfitta del 13 maggio, questo profondo deterioramento della nostra situazione interna rischia di esplodere nelle forme impolitiche del risentimento e del conflitto personale. La ricerca di una capro espiatorio e la caccia alle responsabilità individuali sono però un pessimo modo di reagire alla gravità della sconfitta politica che abbiamo subito, sia perché si tratta di responsabilità collettive alle quali nessuno si può sottrarre, sia perché la miscela dei risentimenti personali non crea una linea politica coerente, sul lavoro, sulle istituzioni, sulla forma del partito, sulla identità culturale. Su queste basi confuse e in questo clima di recriminazione è assai difficile che possa nascere un grande progetto politico per il rilancio del principale partito della sinistra italiana. Né può bastare un generico movimentarismo o una nuova forma di collateralismo con l’organizzazione sindacale.

Il congresso di novembre deve avviare un bilancio critico del decennio, nelle sue luci (conquista della prospettiva di una sinistra di governo) e nelle sue ombre (offuscamento del profilo autonomo della sinistra e del suo radicamento sociale). Serve analisi e rigore per declinare il grande tema dell’autonomia politica, culturale e organizzativa della sinistra italiana. Questo deve stare al centro del dibattito congressuale, con un grande sforzo di innovazione e di ricostruzione delle ragioni storiche della sinistra. Non vanno certo in questa direzione le manovre correntizie e la personalizzazione della discussione, come se il problema fosse oggi quello di conquistare il controllo del partito e non quello di rifondarlo.

Per queste ragioni, noi intendiamo intervenire attivamente nel dibattito congressuale fuori da qualsiasi vincolo di corrente, in un confronto aperto e costruttivo con tutti, considerando come fondamentale criterio di valutazione la disponibilità e l’impegno a riaffermare l’autonomia della sinistra e a ridefinire un progetto politico di ampio respiro.

 

Questo contributo è firmato da:

Luciana Abate (Roma), Mario Abbiezzi (Milano), Vittorio Angiolini (Milano), Franca Bartolomei (Roma), Antonio Bertolini (Milano), Gianni Bombaci (CGIL Lombardia), Mario Boyer (CGIL Pescara), Enza Bufacchi (Rieti), Alberto Campagnano (Reggio Emilia), Maurizio Fantozzi (Sora), Angelo Ferranti (Milano), Raffaele Fiorenza (Roma), Francesco Giasì (Roma); Franco Grandoni (Roma), Bruno Gravagnuolo (L’Unità), Manlio Maggi (Roma), Sergio Mancioppi (Roma), Ettore Martinelli (Milano), Mario Miraglia (Milano), Mariuccia Musazzi (Milano), Loreto Policella (Frosinone), Angelo Prospero (Frosinone), Michele Prospero (Direzione naz. DS), Pasquale Rotunno (Rai), Riccardo Terzi (Direzione naz. DS), Alberto Turati (Milano), Alessia Viscardi (Milano), Egidio Zacheo (Lecce)


Numero progressivo: H51
Busta: 8
Estremi cronologici: 2001, agosto
Descrizione fisica: Fotocopia pagine rivista
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - Riflessioni politiche -
Pubblicazione: “Argomenti umani”, 2001, pp. 32-34