CRONACHE ELETTORALI

di Riccardo Terzi, senza firma

DC E PSU SI AFFRONTANO A COLPI BASSI

È iniziata la battaglia elettorale, e i partiti del centro-sinistra, che tutta la situazione del Paese concorre a mettere sotto accusa, cercano di difendersi come possono.

Socialisti e democristiani si presentano di fronte all’elettorato con un misero bilancio, e sanno bene quale grado di insoddisfazione e di delusione sia presente nelle stesse loro file; ed allora sono costretti ad impostare la campagna elettorale su problemi lontani dalla situazione italiana, sperando così di creare un po’di confusione.

Sia Orlandi del PSU, che Piccoli della DC, si sono presentati a Tribuna Elettorale con la vecchia grinta anticomunista, e hanno cercato di ricavare dai fatti della Cecoslovacchia le prove del fallimento della politica comunista.

Ma si tratta di una manovra demagogica che non può convincere nessuno. In un primo luogo, le difficoltà che si vanno incontrando nella costruzione di una società socialista non possono giustificare in nessun modo la politica di conservazione o di immobilismo fatta dal nostro governo, ed inoltre la lezione che ci viene dai fatti della Cecoslovacchia è una prova della vitalità del regime socialista, che riesce a trovare in se stesso la forza di rinnovarsi senza mettere in discussione le grandi conquiste rivoluzionarie, che si sono ottenute nel passato.

In fondo, sono gli stessi democristiani e socialdemocratici a riconoscere che il mondo comunista si evolve e si rinnova, mentre al contrario nessun segno di trasformazione è possibile riscontrare nel campo occidentale, che è ancora fermo alla politica della guerra fredda e della crociata anticomunista.

I partiti di governo, dopo cinque anni di politica fallimentare, sono dunque in grande imbarazzo. Come è possibile far ancora credere all’elettorato che il centrosinistra rappresenta un fattore di progresso, di civiltà, dopo che sono state respinte tutte le richieste sorte nel Paese, dopo aver trattato nel modo che conosciamo gli studenti, i pensionati, i lavoratori?

Ecco che allora i partiti del centrosinistra cercano di scaricarsi le responsabilità uno sull’altro. I socialisti rinfacciano alla Democrazia Cristiana la colpa di avere ostacolato la completa attuazione del programma di centrosinistra, e i democristiani accusano i socialisti di essersi occupati solo dei loro interessi di potere, dimenticando le ragioni ideali che giustificavano la politica del centro-sinistra. Nel momento della resa dei conti, nessuno vuol essere responsabile, e la “grande alleanza” dei socialisti e dei cattolici non riesce più a nascondere le crepe che la corrodono e che la rendono impotente.

Abbiamo sentito, qui a Sesto, l’on. Piccoli e l’on. Vittorino Colombo, autorevoli dirigenti della Democrazia Cristiana, fare grandi dichiarazioni “di sinistra”, e scaricare sui socialisti le responsabilità degli errori del centro-sinistra. I socialisti sono ancora inesperti, non hanno imparato la difficile arte di governare, si sono lasciati prendere dall’arroganza del potere; solo nella DC possono essere riposte le speranze di un equilibrato e ragionevole progresso. È strano che questa lezione di moralismo venga proprio dal partito che più ha contribuito a soffocare la vita politica italiana, difendendo ad oltranza gli interessi del padronato e dell’imperialismo. Ed è altrettanto strano che i socialisti, sia pure unificati, non si sentano umiliati da questi attacchi ed accettino ancora di svolgere il ruolo impopolare di avvocati difensori del governo e della sua politica.

Noi, per fortuna nostra, siamo fuori da questo gioco avvilente di ritorsioni e di ricatti all’interno della maggioranza. Il nostro no al centro-sinistra l’abbiamo detto fin dalle origini, e l’abbiamo ripetuto ogni volta che si trattava di difendere la democrazia e gli interessi della classe operaia. E all’elettorato italiano chiediamo il voto comunista perché siano cacciati dal governo i responsabili della crisi politica e sociale in cui si trova oggi il nostro Paese.

 

IL MORALIZZATORE DI TURNO

Il PRI è a caccia di voti. Dopo aver sostenuto tutti i governi di centro e di centro-sinistra, i repubblicani pretendono di svolgere il ruolo di moralizzatori della vita pubblica italiana, e, tanto per essere coerenti, sono pronti ad accogliere nella loro file tutti i trasformisti e gli opportunisti che non sanno più in che partito collocarsi.

Dopo l’«operazione Bucalossi», che ha la sua origine nei contrasti interni del Partito Socialista Unificato, i repubblicani cercano di accaparrarsi altre clientele, ed è con questo metodo che hanno ottenuto l’adesione al loro partito dell’ex-socialista Benigno, consigliere comunale a Sesto, la cui carriera politica è caratterizzata da una lunga serie di conversioni e di trasformismi.

Bisogna riconoscere all’on. La Malfa l’abilità di essere un moralizzatore originale, al quale bene si addice il famoso detto: «Da quale pulpito viene la predica».

 

SELLA NUOVA PER CAVALLO VECCHIO

La Democrazia Cristiana di Monza è in subbuglio. Di fronte alla candidatura di Albani per il Senato, nelle liste unitarie PCI-PSIUP, il partito democristiano, temendo una fuga di voti a sinistra, ha cercato affannosamente una soluzione che potesse tranquillizzare l’elettorato cattolico. Ma le decisioni della Direzione Nazionale della DC, che proponeva i nomi degli aclisti Pozzar e Borrini, si è scontrata con gli interessi locali dei notabili monzesi, suscitando un incredibile putiferio, che ha portato alle dimissioni di tutto il comitato Cittadino del partito.

Da tutta questa vicenda noi riceviamo due insegnamenti:

1) Che la scelta di Albani, condivisa dai gruppi cattolici più consapevoli, è in grado di mettere davvero in difficoltà il partito della DC.

2) Che la Democrazia Cristiana, dopo anni di malgoverno e di corruzione, non è più in grado di controllare i suoi contrasti interni ed è attraversata da una profonda crisi politica.

Tocca ora ai lavoratori cattolici tirare le conclusioni e decidere se possono ancora essere rappresentati da un partito clientelare e conservatore come la DC.



Numero progressivo: G108
Busta: 7
Estremi cronologici: 1968, 5 aprile
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “Nuova Sesto”, 5 aprile 1968