LA LOGICA PICCOLO-BORGHESE

In margine ai fatti cecoslovacchi

di Riccardo Terzi, senza firma

La posizione assunta dal nostro Comitato Cittadino sui fatti della Cecoslovacchia “non è piaciuta” ai redattori del Luce Sestese.

Bisogna subito dire che i compagni del Comitato Cittadino, decidendo la posizione politica da prendere, non si sono chiesti: «Che cosa diranno i nostri amici del Luce?», ma anzi hanno messo nel conto il fatto, prevedibile, che tutta la stampa di destra si sarebbe dichiarata insoddisfatta e scontenta, qualunque fosse il contenuto delle nostre posizioni politiche.

Che cosa ci rimproverano i redattore del Luce? La loro critica si rivolge a quel passo del comunicato del Comitato Cittadino nel quale si respingono non fermezza le “posizioni antisovietiche”. Eccoci colti in contraddizione! I comunisti sestesi non sono antisovietici, quindi non sono contrari all’intervento in Cecoslovacchia, quindi sono in contrasto con il loro Comitato Centrale.

Bisognerebbe rispondere con una lezione di logica.

Infatti, in base a quale principio una manifestazione di dissenso dovrebbe comportare necessariamente anche una posizione di ostilità e di rottura?

Se così fosse, non ci sarebbe più la possibilità della discussione, del confronto sereno delle idee. Noi respingiamo le posizioni antisovietiche, in quanto giudichiamo che l’Unione Sovietica, nella sua qualità di primo Stato socialista, svolga un ruolo determinante nella lotta anti-imperialista, e riteniamo quindi che sia nell’interesse di tutto il movimento operaio stabilire con il Partito Comunista Sovietico rapporti stretti di amicizia e di collaborazione. Questo principio continua ad essere vero anche dopo i fatti della Cecoslovacchia, perché questi fatti, certamente dannosi per il movimento operaio, non cambiano il quadro generale dalla situazione mondiale che è caratterizzato dallo scontro di due opposte civiltà, quella del socialismo e quella dell’imperialismo.

Noi siamo per la civiltà socialista e all’interno del nostro movimento siamo impegnati a discutere, a sostenere le nostre idee, a criticare gli errori ed i ritardi che possono danneggiare la causa del socialismo. Per questo il nostro dissenso è diverso da quello delle forze antisocialiste, per questo la nostra posizione non piace ai redattori del Luce.

Per tutti i conservatori la Cecoslovacchia è soltanto una buona occasione per fare dell’antisovietismo, è un’arma propagandistica che si utilizza per dividere il movimento operaio. La nostra critica invece non si propone di dividere, è anzi l’espressione della nostra preoccupazione per l’unità di tutto il movimento operaio e comunista.

La lezione che noi riceviamo dai fatti della Cecoslovacchia è che, nel rispetto dell’autonomia dei singoli partiti, è compito urgente rinsaldare l’unità del fronte anti-imperialista, di quel vasto fronte mondiale che comprende l’Unione Sovietica, i Paesi socialisti, la classe operaia dell’Occidente ed i movimenti di liberazione dei popoli oppressi.

Respingere le posizioni anti-sovietiche non significa dunque entrare in contraddizione col nostro giudizio sul fatti cecoslovacchi, ma significa rifiutare ogni sollecitazione della propaganda borghese, che vorrebbe veder offuscata la solidarietà internazionale dei lavoratori, per favorire il gioco dell’imperialismo.

Se questa nostra posizione internazionalista non piace ai redattori del Luce, questo dimostra soltanto la loro miopia piccolo-borghese e la loro avversione preconcetta per le esperienze di lotta e per le aspirazioni della classe operaia.



Numero progressivo: G93
Busta: 7
Estremi cronologici: 1968, 20 settembre
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “Nuova Sesto”, 20 settembre 1968